Collezione: Maglie storiche squadre professionisti

Le squadre dei campioni alimentano la leggenda del ciclismo

Anquetil e Poulidor, Merckx e Gimondi, Coppi e Bartali… il ciclismo vive da sempre di duelli mitici e grandi rivalità. Storie di campioni senza tempo, capaci di scalare anche le barriere generazionali e scolpire i loro nomi nella leggenda del ciclismo.
Nomi e volti che restano legati indissolubilmente alle maglie che indossavano. E sono proprio i colori delle maglie, con le loro scritte dal sapore antico, la chiave per aprire la porta della fantasia e provare a rivivere le emozioni giovanili. Basta indossarle per compiere un autentico viaggio nel tempo.

La maglia della Bic narra la storia del vecchio Jacques Anquetil e del giovanissimo Luis Ocaña, l’unico corridore capace di mettere davvero in difficoltà Eddy Merckx al Tour de France. E il “Cannibale” rivive con i colori della mitica Molteni, lo squadrone nel quale si correva “tutti per uno”, senza discussioni. Una squadra nella quale i gregari avrebbero potuto aspirare al ruolo di capitano in altre formazioni. La leggenda di Merckx riecheggia anche nel biancorosso della Faema, la squadra grazie alla quale si è scrollato di dosso l’etichetta di velocista e ha scoperto di essere capace di vincere i grandi Giri. E quando si parla di Merckx il pensiero corre spedito a Felice Gimondi avvolto nella maglia celeste della Salvarani, il team che per dieci anni ha dominato la scena ciclistica italiana con formazioni costituite da corridori forti ed eterogenei. Per la Salvarani hanno corso anche Baldini e Pambianco, Adorni e Motta, Zandegù e Balmamion, Chiappano e Zilioli.

Il viola e il giallo della Mercier Bp rievoca la grinta di Raymond Poulidor, il corridore più amato di Francia, capace di arrivare ben otto volte sul podio della Grande Boucle senza mai riuscire a indossare la maglia gialla: un record ineguagliabile.
Il disegno americaneggiante della Brooklyn racconta la romanzesca storia di Roger De Vlaeminck – divenuto “monsieur Roubaix” dopo aver domato per ben quattro volte il pavé francese – e le irresistibili volate di Patrick Sercu, sia su strada che in pista.

E chi ama la storia del ciclismo non può non emozionarsi davanti alla maglia della Ferretti, la “squadra-famiglia” creata da Alfredo Martini con i Petterson, quattro fratelli svedesi arrivati in Italia per imparare il mestiere del ciclista: uno di loro, Gosta, lo imparò così bene da riuscire perfino a vincere un Giro d’Italia